Massimo Marà, "La meta è l'origine" Analisi e progetto longitudinale per prevenire la psicosi giovanile
Al suo interno un articolo di Claudio De Santis e Maria Ciambella: “Il gruppo istituzionale della comunità terapeutica come gruppo di lavoro specializzato”
"Le dimensioni della perversione della manipolazione e del controllo"
Al suo interno un articolo di Roberto Quintiliani: “La Comunità Terapeutica: il setting, l’operatore, la cura”
Il libro si presenta come una raccolta di esperienze e di riflessioni che si collocano in contesti ed in periodi diversi nell'arco di circa 15 anni di lavoro da parte degli autori nel mondo delle Comunità Terapeutiche. Il titolo sintetizza l'idea di fondo del lavoro in comunità che è rappresentata dall'assunto per cui l'agire all'interno di essa è sempre, ed in ogni istante, terapeutico. Il discorso sull'agire terapeutico in comunità appare molto attuale anche per lo sviluppo che l'intervento comunitario ha avuto negli ultimi anni. Accanto alla comunità come luogo di cura, in cui la valenza terapeutica è prevalente, sono sorte numerose comunità la cui valenza predominante è di tipo alloggiativo ed in cui la cura ha un posto molto marginale. Il tentativo è quello di sviluppare una riflessione sulla questione, sottolineando come la comunità, debba essere uno strumento terapeutico e, l'operatore, un agente di cura e cambiamento a prescindere dalla tipologia dei pazienti e dei contesti specifici in cui si trova ad operare.
Accanto alla comunità come luogo di cura, in cui la valenza terapeutica è prevalente, sono sorte numerose comunità la cui valenza predominante è di tipo alloggiativo e in cui la cura ha un posto molto marginale. Il tentativo è quello di sviluppare una riflessione sulla questione, sottolineando come la comunità, debba essere uno strumento terapeutico e, l'operatore, un agente di cura e cambiamento a prescindere dalla tipologia dei pazienti e dei contesti specifici in cui si trova ad operare.
Dott. Gianuario Buono e Dott. Giuseppe Gagliardi
Trattamento dei Disturbi Borderline
di Personalità in Centro Diurno
"Il Centro Diurno rappresenta una delle strutture intermedie in psichiatria che a partire dalla L.180/78 hanno rappresentato l’alternativa alla istituzionalizzazione. La impostazione generale entro cui il Centro Diurno si colloca quale strumento terapeutico è dettata dall’intento di superare l’istituzionalizzazione quale risposta unica al disagio mentale e provvedere alla nascita sul territorio di strutture denominate intermedie proprio per il loro carattere “intermedio” tra sanitario e sociale. I principi cui tale impostazione risponde possono essere individuati nei seguenti....."
Dott. Gianuario Buono e Dott. Giuseppe Gagliardi
Valutazione e trattamento
del paziente psichiatrico in Comunità Terapeutica
Abstract
La riabilitazione psichiatrica rappresenta un campo di intervento in cui il problema della valutazione appare centrale. Il concetto di valutazione viene affrontato in questo articolo dal punto di vista della verifica quotidiana che l’operatore svolge sulla propria attività riabilitativa. Dopo un excursus su alcuni concetti centrali sul tema della riabilitazione in psichiatria e su quello della valutazione, gli autori propongono una metodologia per la costruzione di strumenti di valutazione del paziente inserito in CTR. Vengono proposti e discussi alcuni strumenti sviluppati sul campo facendo riferimento in modo particolare ad una concezione del paziente complessa e del trattamento conseguente come multidimensionale.
Incontro di approfondimento e dialogo sul tema dei Centri Diurni Psichiatrici
Al suo interno l'articolo di Roberto Quintiliani e Antonino Serio:
IL PAZIENTE CON PROVVEDIMENTI GIUDIZIARI:
TRA INTERVENTO TERAPEUTICO, GESTIONE E RESPONSABILITA’
26 settembre 2020
WEB MEETING
DI
MITO E REALTA'